Il TAR Napoli, che già in passato ha affrontato la delicata vicenda degli assegni di cura (ovvero i benefici economici a carico del FNA che vanno a sostituire o quantomeno integrare l’assistenza domiciliare sociosanitaria), con provvedimento monocratico del 14.03.2024, poi confermato in sede collegiale, ha censurato l’operato dell’Ambito territoriale che, in pretesa applicazione dei criteri fissati dalla Regione Campania, ha sospeso l’erogazione dell’assegno precedentemente concessa ad un malato di SLA ultimo stadio. Il Tar, quindi, recependo le argomentazioni dello studio Salerno nell’ambito della più ampia attività pro bono, ha imposto l’erogazione dell’assegno ovvero di un livello di assistenza adeguata e, tuttavia, il competente Ente deputato all’erogazione, con strumentali interpretazioni dell’ordine giudiziale, ha eluso il precetto impositivo costringendo la parte al dispiegamento di ulteriore impugnativa nuovamente assentita dal G.A. con provvedimento monocratico nel mentre la Regione, evidentemente convenendo sulla irragionevolezza dei criteri preordinati alla erogazione dell’assegno, ha repentinamente modificato i propri atti deliberativi.